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Visualizzazione dei post da 2012

Il cristianesino: fonte di intolleranza o di pace?

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«Dove non si dà gloria a Dio, dove Egli viene dimenticato o addirittura negato, non c’è neppure pace. Oggi, però, diffuse correnti di pensiero asseriscono il contrario: le religioni, in particolare il monoteismo, sarebbero la causa della violenza e delle guerre nel mondo; occorrerebbe prima liberare l’umanità dalle religioni, affinché si crei poi la pace; il monoteismo, la fede nell’unico Dio, sarebbe prepotenza, causa di intolleranza, perché in base alla sua natura esso vorrebbe imporsi a tutti con la pretesa dell’unica verità. È vero che, nella storia, il monoteismo è servito di pretesto per l’intolleranza e la violenza. È vero che una religione può ammalarsi e giungere così ad opporsi alla sua natura più profonda, quando l’uomo pensa di dover egli stesso prendere in mano la causa di Dio, facendo così di Dio una sua proprietà privata. Contro questi travisamenti del sacro dobbiamo essere vigilanti. Se un qualche uso indebito della religione nella storia è incontestabile, non è tuttavi

Gesù, sintesi paradossale

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Il Cristo è la sintesi suprema di ogni valore umano e, dunque, religioso, non essendoci uomo senza una fede; è Egli stesso una sintesi paradossale, essendo al contempo uomo e Dio, e un Dio che è insieme Uno e Trino. Il cristianesimo, per nascere e prosperare, non ha bisogno di una tabula rasa , ma, al contrario, deve affondare le proprie radici nell'humus della storia universale. Ogni «o questo o quello», ogni aut-aut , è eretico («eresia», in greco, significa «scelta», mentre «cattolico» vuol dire «universale»), ogni esclusione, fra l'altro, va contro il monito di san Paolo di «esaminare tutto e di tenere tutto ciò che è buono». (Vittorio Messori, Bernadette non ci ha ingannati , Mondadori 2012)

La gloria di Dio si rivela nella povertà di un bambino

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« La glo­ria di Dio non si manifesta nel trionfo e nel potere di un re, non ri­splende in una città famosa, in un sontuoso palazzo, ma prende di­mora nel grembo di una vergine, si rivela nella povertà di un bambino. L’onnipotenza di Dio, anche nella nostra vita, agisce con la forza, spes­so silenziosa, della verità e dell’a­more. La fede ci dice, allora, che l’in­difesa potenza di quel Bambino al­la fine vince il rumore delle poten­ze del mondo ». (Catechesi di Benedetto XVI di mercoled ì 19 dicembre 2012) Buon Natale!!!

Letterina di Natale

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Caro Gesù Bambino, ecco che arriva Natale e io non ti ho ancora spedito la mia letterina. Il fatto è, caro Gesù Bambino, che prima ho perso tempo perché non riuscivo a scegliere tra i tanti doni che desidero, perché babbo e mamma mi hanno detto di avere saputo da fonte sicura che quest’anno hai deciso di non accogliere le richieste dei bambini che vogliono troppe cose. Secondo te, dimostrerebbero di non essere attenti a ciò che accade dentro le loro case dove, per colpa della crisi, si cerca di risparmiare anche sulle cose necessarie. Adesso ho scelto un regalo solo, che desidero tantissimo perché tutti i miei amici ce l’hanno: le scarpe con le rotelle sui tacchi, in modo che si possono adoperare anche come pattini. Io, anche se chiedo le scarpe a rotelle, so molto bene che i miei genitori devono risparmiare su tutto perché hanno da pagare il mutuo e quella tassa in più che devono pagare per la casa. Però a pensarci bene non so se posso chiederti le scarpe a rotelle. È che quando av

Il mondo finirà....ma non oggi

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Tratto dall'articolo di Marina Corradi , pubblicato su Avvenire di ieri, 20 dicembre 2012. (..) L’Apocalisse, è annunciata e il Giudizio anche, e però ci è stato anche assicurato che abbiamo «un avvocato presso il Padre», ed è uno bravo. Ci è stato detto nei secoli, e tramandato ai figli, che non siamo schegge dentro a un caso cieco, ma invece siamo amati e attesi, uno a uno, da Cristo, che ricapitolerà in sé tutte le cose della Terra e del Cielo. Certo, ad ascoltare gli astrofisici che oggi dipingono un 'multiverso', cioè un Universo innumerevole e in continua espansione, governato da una materia e da un’energia 'oscure', ci si può sentire così irrilevanti: in bilico come siamo su un pianeta di una qualsiasi galassia, in un Multiverso fra i tanti. E forse che lo stesso Vangelo non annuncia che «Il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli verranno sconvolte»? Ma, ha insegnato Benedetto XVI pr

Le Beatitudini

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Non è facile capire le Beatitudini pronunciate da Gesù. Sembrano astratte, impossibili, "roba" per donnette. Eppure...per Gesù sono una cosa seria, l'unica possibilità di felicità vera, autentica. Come diceva don Tonino Bello (tratto da http://www.qumran2.net/ritagli/index.php?ritaglio=5393)   : " Alludono a quegli appagamenti di gioia completa che andiamo inseguendo da tutta una vita, senza essere riusciti mai ad afferrare per intero. Fanno riferimento a quel senso di benessere pieno di gioia totalizzante che esiste solo nei nostri sogni.(...) Non ci vuol molto a capire, insomma, che sotto queste sentenze veloci del discorso della montagna c'è qualcosa di grande. E che, di quel misterioso "regno dei cieli", la cosa più ovvia che si possa dire è che rappresenta il vertice della felicità. Sì, Gesù vuol dare una risposta all'istanza primordiale che ci assedia l'anima da sempre. Noi siamo fatti per essere felici. La gioia è la nostra vocazion

Sant'Agostino e la felicità

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Agostino, l’intellettuale originario di Tagaste che diventerà vescovo di Ippona e che influenzerà la cultura europea con il suo pensiero,  parla della sua ricerca della felicità soprattutto nel libro Le Confessioni. Nel film che vi ho proposto, trasmesso dalla Rai qualche tempo fa, abbiamo visto l'itinerario che lo ha portato alla conversione e al battesimo. Agostino, da ragazzo e da uomo, affamato di felicità, ha cercato risposte a tutte le sue inquietudini nella filosofia, nei piaceri, nel successo, ma inutilmente. Fu soprattutto l’incontro e la frequentazione con il vescovo di Milano Sant’Ambrogio a portarlo alla scoperta di un Dio che colma il nostro desiderio di felicità. Nella notte di Pasqua del 387 dopo Cristo, a Milano, ricevette proprio dal vescovo Ambrogio il battesimo. Quante somiglianze tra la storia di Agostino e gli altri personaggi che ci hanno accompagnati in questo percorso avviato a scuola! Agostino è un po' come Pinocchio e il figlio della parabola del

Un prete per le strade di Marsiglia

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Vi presento la storia di un uomo che, dai locali notturni di Parigi, in cui cantava, è passato ad indossare la tonaca. Otto anni fa è stato infatti ordinato sacerdote ed oggi è parroco a Marsiglia. Michel-Marie Zanotti-Sorkine, questo è il suo nome, e per conoscerlo meglio vi riporto l'articolo di Marina Corradi , pubblicato su Avvenire del 29 novembre 2012. In questo Anno della Fede fa bene sentire e sapere che ci sono cristiani veramente innamorati di Cristo. Quella tonaca nera svolazzante sulla rue Canabière, tra una folla più maghrebina che francese, ti fa voltare. Toh, un prete, e vestito come una volta, per le strade di Marsiglia. Un uomo bruno, sorridente, eppure con un che di riservato, di monacale. E che storia, alle spalle: cantava nei locali notturni di Parigi, solo otto anni fa è stato ordinato e da allora è parroco qui, a Saint-Vincent-de-Paul. Ma la storia in realtà è anche più complicata: Michel-Marie Zanotti-Sorkine, 53 anni, discende da un nonno ebreo russo, i

Scienza e fede preziose alleate

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« La ri­cerca scientifica porta alla cono­scenza di verità sempre nuove sul­l’uomo e sul cosmo, lo vediamo. Il vero bene dell’umanità, accessi­bile nella fede, apre l’orizzonte nel quale si deve muovere il suo cam­mino di scoperta. Vanno pertan­to incoraggiate, ad esempio, le ri­cerche poste a servizio della vita e miranti a debellare le malattie. Im­portanti sono anche le indagini volte a scoprire i segreti del nostro pianeta e dell’universo, nella con­sapevolezza che l’uomo è al verti­ce della creazione non per sfrut­tarla insensatamente, ma per cu­stodirla e renderla abitabile. Così la fede, vissuta realmente, non en­tra in conflitto con la scienza, piut­tosto coopera con essa, offrendo criteri basilari perché promuova il bene di tutti, chiedendole di ri­nunciare solo a quei tentativi che - opponendosi al progetto origi­nario di Dio - possono produrre effetti che si ritorcono contro l’uo­mo stesso. Anche per questo è ra­gionevole credere: se la scienza è una preziosa alleata della

Classi seconde: un gioco per ripassare

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Cliccate qui per un gioco di ripasso sugli argomenti trattati. Il gioco è stato realizzato grazie alle possibilità offerte da SpellingCity.com. Per saperne di più cliccate sull'immagine.

Guardate in alto!

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Il Vangelo di oggi ci fa quasi rabbrividire: « Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra an­goscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flut­ti, mentre gli uomini mori­ranno per la paura e per l’at­tesa di ciò che dovrà acca­dere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte ». Ci stiamo forse avvicinando alla fine? Gli eventi di questi ultimi giorni, la crisi economica, lo scioglimento dei ghiacci, i venti di guerra, neanche tanto lontani da noi.... "Mi sa tanto, prof, che i Maya c'hanno ragione". Guardo gli occhi indagatori e spauriti del mio alunno e provo un'infinita tenerezza. Certo che ai nostri ragazzi facciamo respirare un'aria pesante! Il telegiornale è quasi da vietare ai minori e così le trasmissione del pomeriggio, che una volta era della "tivvù dei ragazzi". No. Il Vangelo di oggi non rinforza il ghigno sadico dei profeti di sventura: « ... Alzatevi, guardate in alto e lontano, perc

La fede e il sapere autentico su Dio

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« La fede permette un sapere au­tentico su Dio che coinvolge tut­ta la persona umana: è un "sàpe­re", cioè un conoscere che dona sapore alla vita, un gusto nuovo d’esi­stere, un modo gioioso di stare al mondo. La fede si e­sprime nel dono di sé per gli altri, nella fraternità che rende solidali, capaci di a­mare, vincendo la solitudine che ren­de tristi. Questa co­noscenza di Dio at­traverso la fede non è perciò solo intel­lettuale, ma vitale. È la conoscenza di Dio-Amore, gra­zie al suo stesso amore. L’amore di Dio poi fa vedere, apre gli occhi, permette di conoscere tutta la realtà, oltre le prospettive angu­ste dell’individualismo e del sog­gettivismo che disorientano le co­scienze. La conoscenza di Dio è perciò esperienza di fede e impli­ca, nel contempo, un cammino in­tellettuale e morale: toccati nel profondo dalla presenza dello Spi­rito di Gesù in noi, superiamo gli orizzonti dei nostri egoismi e ci a­priamo ai veri valori dell’esisten­za ». (Benedetto XVI, nell

Mai più la pena di morte

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La Comunità di Sant'Egidio ha organizzato il VII Congresso internazionale dei Ministri della Giustizia “Per un mondo senza pena di morte”. Vi riporto l'articolo pubblicato su Avvenire del 28 novembre, a firma di Giovanni Ruggiero . Basterebbero storie come quella di Marat Rakhmanov per opporsi alla pena di mor­te. A 28 anni, questo giovane russo finì nel braccio della morte accusa­to di un duplice omicidio che non a­veva commesso. Un abile avvocato lo strappò dalle mani del boia. A­desso porta la sua testimonianza al VII Congresso internazionale dei mi­nistri della Giustizia, «Per un mon­do senza pena di morte», voluto dal­la Comunità di Sant’Egidio che da anni si batte per l’abolizione nel mondo della pena capitale. A Roma sono presenti i ministri di venti Pae­si. Alcuni di questi prevedono la pe­na di morte ma hanno applicato u­na moratoria, come lo Zimbabwe, a­bolizionista de facto. Significativa la testimonianza del ministro di que­sto Stato, Theresa Makone, che cita

Restiamo amici. Parliamone!

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L'articolo di Daniele Novara , pubblicato su Popotus del 27 novembre 2012, ci offre alcuni spunti per riflettere su come possa far bene litigare bene . «Meglio darle che prenderle!» e allora ti getti e cerchi di mettercela tutta per buttarlo giù, ma quello è più arrabbiato di te e ti stende davanti a tutti. E allora pensi «La prossima volta gliele suono che poi la smette di rompermi». E allora lo aspetti e gli dici: «Hai paura perché sei una gallina senza penne e voglio dartele». Lui ti guarda e hai l’impressione che ti voglia prendere in giro. Lo sguardo è di superiorità e non lascia molti dubbi sulle sue intenzioni. Allora non ci vedi più dalla rabbia e ti avventi su di lui, lo getti per terra e lo riempi di pugni. Alla fine lui ti guarda sbigottito come se non avesse immaginato che eri proprio tu quella furia. Se ne va con la coda fra le gambe, ma sai già che la prossima volta tocca a te e che non ci sarà neanche il tempo per gustarsi questa soddisfazione. Allora pensi: «Anche

Il Credo: semplice commento al Simbolo apostolico

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Nell'Anno della Fede stiamo approfondendo la riflessione su cosa significhi essere cristiani e quali sono i fondamenti del loro credo. Fin dai primi tempi della Chiesa la fede cristiana è stata sintetizzata in brevi formule che vanno sotto il nome di «professione di fede›› o «Credo››. La più antica e anche la più semplice formulazione della fede cristiana è il Credo o Simbolo degli apostoli; ma altre sintesi sono state fatte nei primi concili, come il Credo niceno-costantinopolitano (381 d.C.), uno dei testi più importanti del cristianesimo. La fede in un Dio unico ma in tre persone - Padre, Figlio, Spirito Santo(Trinità)- è al centro della fede di tutte le Chiese cristiane (cattolica, protestante, ortodossa): chi non crede che Gesù è pienamente uomo e Dio e nel mistero della Trinità non può essere considerato cristiano. Vi riporto un breve commento agli articoli del Credo (tratto dal libro di testo Religione 2.0 ) che segue il  Simbolo degli Apostoli, che trovate cliccando qu

I cavernicoli erano più intelligenti di noi?!!!

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Leggo su Popotus del 15 novembre 2012: «I n barba all’evoluzione della specie, stiamo diventando sempre più stupidi. Almeno secondo gli scienziati dell’Università Stanford, convinti che la nostra intelligenza sia in costante diminuzione poiché non ne abbiamo più bisogno per sopravvivere. I ricercatori sostengono che stiamo perdendo le nostre capacità intellettuali – assieme a quelle emotive – perché, mentre millenni fa essere intelligenti poteva fare la differenza tra vivere e morire, oggi si sopravvive tranquillamente anche senza tutte le cellule grigie all’erta. All’origine della storia dell’uomo l’intelligenza era fondamentale per la sopravvivenza, ma, con il mutare delle condizioni ambientali, abbiamo cominciato a perdere lentamente terreno, dicono i ricercatori ». Devo confessarvi che, da qualche anno a questa parte, anche io ho cominciato a dubitare dell'intelligenza delle giovani generazioni. Non me ne vogliate, ma ci sono momenti in cui, mentre guardo il modo di compor

Classi prime: un gioco per il ripasso

Propongo un gioco per ripassare alcuni contenuti affrontati. zondle - games to support learning zondle - games to support learning

Un esercizio di ripasso per le classi terze

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Nel nostro percorso che ci sta facendo conoscere alcuni personaggi e la loro ricerca di felicità, abbiamo incontrato, per ora, Pinocchio, i due figli della parabola del "Figlio prodigo" e il Buddha. Vi propongo un test per verificare le vostre conoscenze. Cliccate qui per svolgere il quiz.

La Bibbia: il grande Codice della cultura occidentale

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Nel campus di Toronto, fra i praticelli dove scoiattoli bruni o castani passeggiano arrampicandosi sugli alberelli, un distinto signore siede sulla panchina, con gli occhiali un po’ abbassati sul naso, tenendo aperto un libro tra le mani, tolto da una pila che tiene accanto. È Northrop Frye, o meglio la statua di bronzo del grande critico scomparso nel 1991, autore del saggio che ha reso familiare a un largo pubblico la promozione della Bibbia a 'grande codice' della cultura occidentale. Non si può resistere alla tentazione di sedersi accanto a lui, sulla panchina, per una foto ricordo, ma anche per spiare se il libro bronzeo sia aperto su un salmo o su una parabola, sulla storia di Giobbe o sull’Apocalisse, o sulle loro riscritture nelle letterature moderne. Non stupisce che l’università di Toronto, in cui ha esercitato il suo magistero, abbia dedicato un convegno al rapporto tra letteratura italiana e religione. Toronto non è solo la maggior metropoli del Canada: con i suoi 6

Chi ha rubato il Natale e il resto?

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di MIMMO MUOLO su Avvenire del 09/11/2012 Qualche tempo fa mio figlio Giuseppe mi ha chiesto: «Papà, ma Natale non è la fe­sta di Gesù Bambino?». «Certo», gli ho risposto. E lui prontamente: «Ma allora perché quasi tutti parlano di Babbo Natale e così poco di Gesù Bambino?». Confesso che la do­manda mi ha spiazzato, anche per­ché i bambini, si sa, hanno una ca­pacità di guardare le cose che noi a­dulti, per rispetto delle cosiddette convenzioni sociali, per superficia­lità o semplicemente perché in quel momento stiamo facendo altro, spesso e volentieri perdiamo. Così, in quel periodo prenatalizio di qual­che anno fa, ho co­minciato a guardar­mi intorno, a osser­vare meglio la realtà (televisione, giorna­li, pubblicità, discor­si della gente e quant’altro) e mi so­no accorto che l’o­biezione di mio figlio aveva un qualche fondamento. Emer­ge un fenomeno so­cio- culturale di vaste proporzioni che toc­ca, purtroppo, non solo il Natale, ma an­che le altre principa­li feste cristiane.

Il viaggio come metafora della vita

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« È metafora dell’infinito andare ver­so: verso se stesso, verso gli altri, verso la vita. Sempre alla ricerca di un approdo, di un luogo in cui fare esperienza della bellezza di vivere. E l’incontro con 'ogni al­tro' comporta un viaggiare, un andare, un cambiare. E questo o­gni uomo lo sa. E come il viaggio ci porta lontano per farci essere più vicini, la relazione con l’altro ci porta lontano, ad uscire da noi stessi per farci essere più vicini ». (monsignor Mario Lusek, diretto­re dell’Ufficio Cei per la pastora­le del tempo libero, turismo e sport)  

La capacità creativa dello sguardo

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Tratto da Alessandro D'Avenia in " Noi. Genitori & Figli ", supplemento di Avvenire del 28 ottobre 2012.  «(...)Un bambino lasciato senza parole o gesti di affetto muore o impazzisce. Un adolescente privato dello sguardo dei genitori é orfano di quegli occhi che consentono di accettarsi nella sua unicità, fatta di punti forti e punti deboli. L'uomo ha bisogno dell'uomo per diventare tale.(...) C'e una capacità creativa nello sguardo umano, come quello di Michelangelo sul blocco di marmo: lo sguardo puo determinare l'altro. lnfatti per poter amare noi stessi, secondo quanto detto sul cucciolo d'uomo, abbiamo bisogno di riceverci dagli altri. Non possiamo dire "io", se prima non impariamo a dire ”tu", e questo vale per il bambino come per l'aduIto. Solo chi si dona ad un altro può dall'altro ricevere se stesso e amare se stesso. Abbiamo bisogno di questo sguardo liberante che ci consente di vedere chi siamo e quale bene sia

Nessun sonno dura per sempre

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Oggi si pensa che ai più piccoli si debba nascondere la morte. Eppure sono proprio loro, i bambini, ad avere la percezione che non è possibile che chi si è amato svanisca nel nulla. Dall'editoriale di Marina Corradi , pubblicato su Noi, genitori & figli , supplemento di Avvenire del 28 ottobre 2012: «Diventata grande, un giorno ho portato con me al cimitero il mio primo figlio, che non aveva ancora tre anni. Me ne andavo per i viali del Monumentale di Milano con lui per mano e a capo chino, soggiogata dalla inesorabilità delle tombe, di quella infinita catena di nomi con accanto due date, e una croce. Come svagatamente Pietro mi domandò chi erano, quei signori nelle foto sulle lapidi. " Sono persone che sono morte, e ora dormono", gli risposi, con un confuso imbarazzo. Lui non disse niente. Continuammo a camminare per i viali, i nostri passi scricchiolanti, nel silenzio, sulla ghiaia. Pietro guardava le facce di uomini e donne vissuti cento anni prima. Poi dal bass

Perché la vita umana va rispettata?

Completando il testo vedrete cosa risponde il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica al n 466:

Cosa vuol dire essere cristiani?

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Essere cristiani è appartenere a una certa chiesa? Significa essere religiosi? Osservare i Dieci Comandamenti? Credere che la Bibbia sia la Parola di Dio? Ho trovato alcune citazioni che possono offrire un contributo alla riflessione su cosa vuol dire essere cristiani. 'Essere cristiano' consiste prima di tutto, prima ancora del culto, della pratica religiosa, nell'uniformare il nostro modo di pensare con quello di Cristo. Prima che nell'affetto si deve avere una identificazione nella mente. Solo quando il cristiano fa propria l'impostazione della vita che Cristo ha presentato nelle sue varie sfaccettature: individuale, sociale, familiare, politica, solo allora quell'individuo può dirsi 'cristiano', seguace di Cristo .  http://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=4189 “ I cristiani, non sono solo brave persone. Sono nuove creature. Se sei quello, che sei sempre stato, tu non sei un cristiano ”. Vance Havner “ La santità è il segno disti

HOLYween … LA VERA FACCIA DI HALLOWEEN

Sentinelle del Mattino rilancia Holyween, l’altra faccia di Halloween, il modo originale dei cristiani di vivere la Festa di Ognissanti. Il nostro mondo è pieno di Santi e pochi se ne accorgono. Non sono fantasmi che si aggirano nelle città, come vorrebbe la tradizionale festa pagana, ma si tratta di persone vere, che sono in mezzo a noi, che si impegnano e vivono con decisione e concretezza la propria vita cristiana. Non fanno miracoli, ma sono persone che lasciano il segno, sono Santi! Il 31 ottobre, dunque, diventa il giorno per ricordare queste persone e l’invito è quello di esporre su porte di case, uffici, oratori e scuole le foto di un Santo, così come si fa in molte città americane che rievocano l’esempio di Cassie Bernall, la giovane studentessa assassinata nel massacro di Colombine del 1999 per aver affermato, davanti al killer, «sì, io credo in Dio». Da questo punto di vista, la notte che ha assunto i connotati di festa e di momento di trasgressione assume un significato di

Stefano, il primo martire

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Il termine martire (dal greco μάρτυς, mártys - testimone) indica colui che ha testimoniato la propria fede in Cristo fino all'effusione del sangue. Si tratta in genere di cristiani vissuti in un contesto sociale ostile, che furono messi a morte in odio alla fede cristiana dalle autorità, dai tribunali, o uccisi da persone private. Il "martire" è il "santo" per eccellenza nella concezione della Chiesa antica e solo in seguito altre categorie di santi si sono aggiunte ai martiri. La lista dei martiri cattolici è riportata nel Martirologio. Nel Nuovo Testamento la figura principale di martire è Stefano, detto appunto Protomartire perché fu il primo a morire per amore a Cristo e per la fede in lui. È anche l'unico martire la cui passio sia stata narrata dettagliatamente in un libro canonico, gli Atti degli Apostoli. Il martirio di Stefano fa iniziare una persecuzione più ampia della quale furono vittime i cristiani di lingua greca (ellenisti), che provocò una d

Il coraggio di Malala

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Da Popotus , supplemento di Avvenire dell'11 ottobre 2012. Aveva coraggio da vendere, Malala. A solo undici anni questa ragazzina pachistana, dal sorriso mite e gli occhi profondi, ha preso un computer e ha iniziato a scrivere. Mentre i taleban – il gruppo di estremisti che basandosi su una errata interpretazione dell’islam vogliono imporre la religione con la forza – distruggevano tutte le scuole della regione in cui vive, Malala ha deciso di combattere la sua battaglia a colpi di parole. «Abbiamo paura dei taleban. Siamo in pericolo. Dobbiamo andare di nascosto a scuola, senza indossare le uniformi perché non capiscano che siamo studentesse», denunciava sul suo blog, il “diario” che teneva sul sito internet dalla Bbc, il più importante mezzo di informazione britannica. «Stanno distruggendo le nostre scuole», ripeteva spesso. A tre anni di distanza, quegli stessi taleban hanno deciso di vendicarsi. Malala, oggi quattordicenne, è stata aggredita da un uomo che le ha sparato due

Vivere da cristiano: la testimonianza che diventa martirio

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Dedico ancora un post a don Pino Puglisi. Le parole che seguono e che pronunciò a Trento, due anni prima di morire, esprimono in modo chiaro cosa voleva dire per lui vivere da cristiano. «La testimonianza cristiana è una testimonianza che diventa martirio. Infatti testimonianza in greco si dice martyrion . Dalla testimonianza al martirio il passo è breve, anzi è proprio questo che dà valore alla testimonianza." Essa servirà a dar fiducia "a chi, nel profondo, conserva rabbia nei confronti della società che vede ostile… A chi è disorientato, il testimone della speranza indica non cos’è la speranza, ma chi è la speranza. La speranza è Cristo, e si indica logicamente attraverso una propria vita orientata verso Cristo». Vi propongo anche la visione di questo cartone su don Pino Puglisi.  

Strategie per allenare la volontà

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Da Noi - Genitori e Figli , supplemento ad Avvenire del 30 settembre 2012: La volontà ci aiuta a raggiungere traguardi e a superare i traumi subiti. Ma questa forza che spinge a cercare sempre una soluzione ai problemi e una via d'uscita è una disposizione che va costantemente "allenata". Vediamo con quali strategie, grazie al contributo dello psicoterapeuta Carlo Lazzari. Imparare a prendere un impegno preciso. Uno studio scientifico della New York Unlversity ha dimostrato che quando ci si pone obiettivi precisi la probabilità di farcela a raggiungerli è superiore del 40%. Esempio: fissare un determinato giorno della settimana la lezione di inglese funziona meglio che programmare genericamente un ripasso di questa lingua. Procedere per gradi.  Fondamentale stabilire un traguardo molto chiaro e poi preparare una sorta di percorso strada" a tappe monitorando costantemente difficoltà, paure, ma anche successi. Cosi ci si sente capaci di tenere sotto contro

La Legge di Dio e la libertà

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La Legge di Dio è la sua Pa­rola che guida l’uomo nel cammino della vita, lo fa uscire dalla schiavitù dell’egoismo e lo introduce nella «terra» della vera libertà e della vita. Per questo nella Bibbia la Legge non è vista come un peso, una limitazio­ne opprimente, ma come il dono più prezioso del Signore, la testimo­nianza del suo amore paterno, della sua volontà di stare vicino al suo po­polo, di essere il suo alleato e scrive­re con esso una storia di amore. Co­sì prega il pio israelita: «Nei tuoi de­creti è la mia delizia, / non dimenti­cherò la tua parola. (...) Guidami sul sentiero dei tuoi comandi, / perché in essi è la mia felicità» ( Sal 119,16 .35 ). Nell’Antico Testamento, colui che a nome di Dio trasmette la Legge al popolo è Mosè. Egli, dopo il lungo cammino nel deserto, sulla so­glia della terra promessa, così pro­clama: «Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affin­ché le mettiate in pratica, perché vi­viate ed entriate in possesso della terra che

La parabola del figliol prodigo

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Da "Preferisco il Paradiso", la parabola del Figliol prodigo. Troviamo il testo in Lc 15, 11-32 . La parabola offre diversi spunti di lettura: dal comportamento del figlio minore a quello del figlio maggiore, per non parlare della figura del padre, che è al centro di tutta la storia. Vi propongo solo alcune questioni su cui riflettere: - Cosa cercava il figlio minore? dove pensava di trovarlo? - Se aveste vissuto un'esperienza simile, cosa ne avreste ricavato? - Quali potrebbero essere le parole-chiave della parabola? - Questa parabola può dirci qualcosa sulla felicità?

Don Benzi ai giovani

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Don Oreste Benzi è stato il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII e suo Responsabile Generale fino al 2 novembre del 2007, giorno della morte. Era nato il 7 settembre 1925 a S. Clemente, un paesino sulle colline romagnole vicino a Rimini, da una povera famiglia di operai, settimo di 9 figli. Fu un sacerdote appassionato di Cristo e vicino agli emarginati e bisognosi. Con la disponibilità a tempo pieno di alcuni giovani, don Oreste guidò l'apertura della prima Casa Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII a Coriano, vicino a Rimini, il 3 luglio 1973. L'inedito che Avvenire ha pubblicato il 9 ottobre 2012 è proprio un invito ai giovani, affinché si ribellino, ma solo con la vita, alle brutture di questo mondo. Ve lo propongo: «Io dico spesso ai giovani che sempre più fre­quentemente incontro: 'Ribellatevi, non con la violenza, ma con la vita, senza mai demordere. Siate come un rullo compressore vivente che non la­scia tranquillo nessuno. Non scendete a compro­

Il Catechismo online

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Il si­to www.educat.it , è una «porta digitale» spa­lancata su uno degli stru­menti più preziosi per co­noscere la fede cristiana, ali­mentare il confronto attorno ai contenuti del credo e accompa­gnare nella crescita personale e comunitaria: il Catechismo. Leggo su Avvenire di ieri: Un porta­le, quindi, voluto proprio in linea con quanto espresso da Benedetto XVI nel­la lettera apostolica «Porta fidei», che indiceva l’Anno della fede in occa­sione, anche, del 20° anniversario del Catechismo della Chiesa cattolica. Un portale, i­noltre, che non attinge a nuovi testi ma offre una modalità nuo­va di fruizione dei documenti, permettendo una ricerca e un confronto trasversale, come spie­ga il segretario generale della Cei, il vescovo Mariano Crociata. «E­ducat. it – scrive il presule nella presentazione – offre a tutti una nuova forma di accesso digitale ai Catechismi, anche in linea con le nuove richieste dalla didattica di bambini e ragazzi. Il sito pre­senta tutti i testi dei Catech

L'Anno della fede

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Ero a Loreto giovedì 4 ottobre. Mio marito mi ha offerto un bel modo di ricordare i 25 anni di matrimonio accompagnandomi alla celebrazione eucaristica con la presenza di Benedetto XVI. Ci sono alcuni passi della sua omelia che propongo alla vostra attenzione: «. ..l’Incarnazione del Figlio di Dio ci dice quan­to l’uomo sia importante per Dio e Dio per l’uomo. Senza Dio l’uomo finisce per far pre­valere il proprio egoismo sulla solidarietà e sull’amore, le cose materiali sui valori, l’avere sull’essere. Bisogna ritornare a Dio perché l’uomo ritorni ad essere uomo. Con Dio an­che nei momenti difficili, di crisi, non viene meno l’orizzonte della speranza: l’Incarna­zione ci dice che non siamo mai soli, Dio è entrato nella nostra umanità e ci accompa­gna ». « Ma il dimorare del Figlio di Dio nella «casa vivente», nel tempio, che è Maria, ci porta ad un altro pensiero: dove abita Dio, dobbia­mo riconoscere che tutti siamo «a casa»; do­ve abita Cristo, i suoi fratelli e le sue sorelle