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Visualizzazione dei post da giugno, 2014

La guerra ci rende tutti più poveri

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Da Popotus del 26/06/2014: Non basta che non ci sia la guerra. La pace è un bene più grande, più complicato da ottenere e conservare. Lo sostengono gli esperti dell’Istituto di Economia e della Pace di Sydney, in Australia, che da alcuni anni elaborano un “indice globale” per misurare il grado di tranquillità o turbolenza dei Paesi del mondo. E per stilare una classifica, un po’ come nel calcio. L’indice calcola anche quanto costa vivere su un Pianeta dove la violenza continua a minacciare molte persone. Che non ci siano guerre non basta: occorre che l’economia marci bene, che la libertà sia garantita, che nessuno sia emarginato o perseguitato. In questi giorni l’Istituto di Sydney ha diffuso i dati relativi all’anno in corso e le notizie, purtroppo, non sono buone. Di poco, ma il famoso “indice globale” è peggiorato rispetto al 2013. Succede così da sette anni, ormai. C’è di mezzo la crisi finanziaria, che rende più instabili i rapporti tra le nazioni e all’interno delle nazioni stes

Il dolore è un dono che va accolto

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E' proprio vero che Dio scrive diritto anche nelle righe storte. L'intervista che segue, tratta da Avvenire del 23 giugno del 2014, è ad una donna che dal male fattole ha saputo trarre una grande forza, tanto da essere di esempio per tutti. Le mani curate, la voce ferma, il sorriso d’una gioia contagiosa. Lucia Annibali, il simbolo del­le donne che lottano contro la violenza (e la sconfiggono) non è più la persona che la notte del 16 aprile 2013 ha fatto capolino sul pianerottolo di casa, ha infilato le chiavi nella porta e lì – nel posto più sicu­ro al mondo – s’è scontrata con il male. L’acido che le ha stravolto il viso e la vita, ha anche cambiato profon­damente il suo cuore. E l’ha riempito di fede. La filosofa tedesca Hannah Arendt parlava di “ba­nalità del male” riferendosi al tentativo di an­nientare il popolo ebraico. Chi ti ha sfregiato vo­leva annientarti... Il male l’ho potuto toccare e l’ho visto molto chiara­mente. Davvero posso dire che esiste. Ma ho s

Invocando la pace

Era l'8 giugno quando i Giardini Vaticani hanno ospitato i rappresentanti delle tre religioni monoteiste per pregare per la pace. Non si è trattato di un incontro di preghiera interreligioso, come è stato precisato, ma di «un incontro di invocazione della pace dei popoli palestinese e israeliano che sono composti da ebrei, cristia­ni, musulmani». Ogni comunità religiosa ha articolato la sua preghiera in tre momenti: - il primo momento è stato di lode a Dio per il dono della creazione «di una sola fa­miglia umana»; - nel secondo momento si è chiesto perdono a Dio per tutte le volte in cui i membri delle tre reli­gioni hanno mancato di comportar­si «come fratelli e sorelle»; - nella ter­za parte è stata presentata un’invoca­zione a Dio affinché «conceda il do­no della pace in Terra Santa». Le tre orazioni della comunità ebraica (let­te in ebraico) sono state tratte dai Salmi e da altri testi tradizionali. Quelle cri­stiane comprendevano un passo del Libro di Isaia let­to

Ricordando un anno di scuola

Ho raccolto in un video le immagini e i lavori (cartelloni, filmati e altro) realizzati durante questo anno scolastisco dagli alunni. Il filmato che carico in questo post è un estratto di un video più lungo in cui i ragazzi si sono anche rivisti mentre lavoravano. Mi piace che rimanga una testimonianza di quello che abbiamo vissuto a scuola nell'anno che si è concluso. Un grazie a tutti gli alunni (anche a quelli più passivi e a volte "ribelli") per aver contribuito alla realizzazione dell'anno scolastico appena concluso. irc2013 2014 from profrel on Vimeo .

Non diamo i numeri.

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Ci siamo. L'anno scolastico è terminato e siamo al tempo degli scrutini finali. «Prof, ma con tre cinque si viene bocciati?» Il decreto Gelmini dice che basta un cinque per essere bocciati. La realtà invece è un po' diversa, nel senso che spesso quegli eventuali cinque  diventano sei e così si evita di ripetere l'anno. Li vedo i miei alunni con la calcolatrice in mano a verificare la media e, a seconda dell'esito, rabbuiarsi o illuminarsi. Io non sono tra quegli insegnanti che hanno accolto in modo positivo la reintroduzione del voto decimale nelle scuole del primo ciclo. Certo, dirà qualcuno, insegni religione e ti rode il fatto di non poter mettere il voto numerico anche tu. Può darsi, ma quello che mi lascia perplessa (e lo dice un'insegnante che i numeri li ha sempre usati per misurare gli esiti delle prove) è che all'espressione numerica del voto si è dato un senso che non esiste. Intendo dire che il numero è solo un simbolo linguistico che potrebbe es

Meriam

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Meriam è una giovane donna sudanese, di religione cristiana ortodossa, condannata all’impiccagione da un tribunale del suo Paese il 15 maggio perché sposata a un cristiano. Meriam ha 27 anni, un figlio di 20 mesi, che si trova con lei in carcere dallo scorso febbraio, e un'altra, la piccola Maya, nata in prigione il 27 maggio. Figlia di un padre islamico che abbandonò la famiglia quando lei aveva sei anni, Meriam è stata cresciuta dalla madre come cristiano ortodossa. La condanna è stata pronunciata, secondo un sistema giudiziario basato sulla legge coranica, perché Meriam non ha accettato di abiurare la sua fede. La storia di Meriam e di altri, come della tuttora prigioniera Asia Bibi, ci riporta indietro di secoli, anzi di millenni. Questo non mi piace e spero siano moltissimi quelli che sentono profondamente ingiusto colpire le persone per il proprio credo, come in questo caso, o per il colore della pelle, il sesso, la nazionalità. Meriam deve vivere, deve ritornare ad esse